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martedì 26 giugno 2012

Bread Box - Jeep FJ-3 Fleetvan 1965

Caro Andreo,

delle volte capita che raccatti un esemplare di Hot Wheels che sembra una totale baggianata o una ciofeca epica (beh, a pensarci bene qui abbiamo sempre a che fare con delle baggianate...) e ti domandi: ma che cavolo sto facendo? Ma che diavolo ci faccio con un freschetto come questo? Ma 'sta roba è da collezione o no?

Queste domande mi hanno assillato un bel po' dopo aver acquistato questo modello che la HW etichetta come "Bread Box". Infatti, appena tornato a casa ho pensato: mi sa che ho fatto una cavolata, 'sto coso non serve a niente, mi sa che lo fiondo fuori dalla finestra...

E invece no. Non si tratta di una cavolata. Il suddetto "Bread Box", l'allegro furgoncino che vedi riprodotto nei miei dagherrotipi, altro non è che la Jeep FJ-3 Fleetvan del 1965 ovvero il leggendario scatolotto usato dalle poste americane. Magari uno potrebbe non crederci, ma questo affare è una Jeep! Detto meglio, si tratta di un furgone costruito dalla Willys Motors e dalla Kaiser Jeep dal 1961 al 1965 come evoluzione del "DJ-3A Dispatcher".

Chissà perchè, ma ho il vago sospetto che a te di tutti questi dettagli storici non importi una scatola di Sofficini scaduti. Quindi, glisso sul blabla e passo alle immagini.





Beh, per essere lui è proprio lui. Proporzioni corrette e livello dei dettagli decente. Il colore è adeguato al mezzo dato che richiama proprio il veicolo postale (Hot Wheels Post Service?). Cerchioni standard e cristalli rabbuiati. Niente assurdità burine o teschi: vorrei vedere come si poteva trasformare una cosa del genere in una muscle car (anzi muscle van). Tetto trasparente, cosa che permette al felice possessore del modello di visionare l'interno onde soddisfare un istinto irrefrenabile di curiosità cosmica. Manca lo sportello destro cosa che facilita le operazioni di consegna della posta, ma espone l'operatore all'inevitabile rischio di essere catapultato fuori dal bussolotto alla prima curva. Ma chi se ne importa?
Il grado di aereodinamicità è pari a quello del Muro di Berlino, ma anche in questo caso: chi se ne importa?

Comunque un bel furgoncino nel complesso: un pezzo di "american way of life", via!

Domanda da un milione di tappi a corona: vale la pena collezionarlo? Io direi di sì perchè è un pezzo molto vintage (è del 1965), è una Jeep, ha rappresentato un elemento del paesaggio americano, è un veicolo semi-leggendario.

Giocarci con la pista? Non se ne parla proprio...

Difficile trovare video di questo veicolo: di meglio non ho trovato...


mercoledì 13 giugno 2012

Low Flow

Caro Andreo,

quella galassia multiforme che risponde al nome di universo delle "machinestrane" riserva sempre delle sorprese e delle curiosità. Si accattano esemplari alla cieca cercando di ritrovare dietro denominazioni di fantasia modelli di automobili "denavorta" o rarità di qualche genere. 

Questo Low Flow è decisamente una "machinastrana" già solo a guardarlo. Si tratta di un Bus molto, ma molto particolare.




A guardarlo così ce ne sono di stranezze! La prima cosa che si nota è sicuramente la forma bizzarra: sembra un pulmann che è stato schiacciato da una frana. Presenta un look molto anni '50 e probabilmente si ispira ad un veicolo dell'epoca. Parlare di proporzioni è superfluo. I colori in due tonalità sono azzeccati perchè danno un gusto retrò. I cerchi sono rossi: sotto il grande passaruota posteriore si nascondono due coppie di ruote più piccole. Si tratta qundi di un tre assi. Inrteressante Sul tetto notiamo un lucernario: intrigante... Accenno di pinne posteriori, vetri trasparenti, rifiniture decenti.

Un mezzo decisamente bislacco, ma interessante nel suo genere. Perchè ho preso un affare del genere? Me lo sono chiesto anche io. Beh, innanzitutto come ti ho già detto, ha un suo gusto retrò molto anni '50: e questo non mi dispiace. Allo stesso modo questo Low Flow mi ricorda i pulmann di una volta: certo lo stile è molto americano, ma ricorda anche i nostri vecchi pulmann...


E poi non so perchè mi ricorda la vecchia Fiat 600 Multipla: che macchina ganza che era quella. Buffissima, ma geniale. Un tempo ce ne erano tante in giro; molte erano usate come taxi... Erano spesso bicolore e piene di cromature. Auto di altri  tempi...

Direi che questo Low Flow è un pezzo collezionabile anche solo per la carica nostalgica che detiene: anche se tu hai pochi anni dovresti tenerlo in considerazione già solo per questo. 
Ah! Dimenticavo. Impossibile usarlo sulla tua pista wurstel e carciofini....


lunedì 4 giugno 2012

Shelby GT 500 convertible 1969

Caro Andreo,

in teoria, dico in teoria perchè adesso sta piovendo a più non posso, sarebbe arrivata l'estate. E come sempre in questi casi, tanto per scaramanzia, recensisco un modello di auto "convertible" ovvero decappottabile, scappottabile, scoperchiabile, detettattible, ...

Il modello in questione è nientepo'po'dimeno che una Shelby GT500 del 1969 nella versione, appunto, convertible.

La GT500, già recensita a suo tempo nella versione "cobra" fastback, è un'auto leggendaria prodotta dalla Ford in collaborazione con Mr Shelby, un pilota e costruttore di automobili anche lui leggendario. La GT500 è un superbolide ispirato alla mitica Mustang: non c'è da aggiungere altro.

Un'auto leggendaria, un nome mitico, un bolide, una macchina fantastica: quanti sperticamenti! E la HW che ha fatto? Vediamolo subito.





Le proporzioni complessive sono più o meno quelle: dico più o meno perchè secondo me la versione originale è un po' più larga e piazzata per terra. Le ruote, cerchi standard senza fronzoli e pretese, forse sollevano questo esemplare. La vernice blu con gli interni bianchi, secondo me, non è la fine del mondo e smorzicchiano l'aggressitività dell'originale. A guardala così sembra una barca... Con i vetri azzurrati poi...

Comunque il livello dei dettagli non è malaccio, soprattutto sulle fiancate e sul retro. Il frontale invece è piuttosto sobrio: forse troppo.

Il modello nel complesso è accettabile anche se forse avrebbe meritato qualcosa in più, dato che è una Shelby. Pazienza.

Comunque in considerazione del fatto che si tratta pur sempre della riproduzione di un pezzo di storia automobilistica, ritengo che tu debba accattare questo esemplare, qualora ti capitasse a tiro. Come tutte le convertible è decisamente delicato, sopratutto il parabrezza: quimdi, non lo si lancia dalla pista!!!