Translate

venerdì 29 aprile 2011

Plymouth Road Runner 1970

Caro Andreo,

devo dire che la Plymouth ha costruito in passato delle automobili a dir poco fantastiche! Tutti a sperticarsi magari per le Cadillac e non ci si accorge di quello che ha fatto la Plymouth!

Magari qui in Italia le conosciamo poco o per nulla quando invece bisognerebbe riconoscere il merito a questo grande marchio automobilistico americano di aver realizzato delle vere e proprie leggende su quattro ruote.

Nel nostro piccolo approfittiamo allora di questa risibile collezione di automobiline per fare due chiacchiere su questi modelli del passato che, nonostante gli anni trascorsi, mantengono inalterato tutto il loro fascino. (quando scrivo queste cose al limite del ruffiano, mi faccio paura da solo...)

Oggi ci troviamo a dissertare su una macchina leggendaria: la Plymouth Road Runner del 1970.

Si tratta di una classica muscle car americana nel senso più vero del termine: insomma è una macchina di quelle che non ne esistono più, un vero parto della benzina a quattro soldi della fine degli anni'60. Oggi una macchina del genere è del tutto inimmaginabile sia per i consumi, sia per la linea, per la sicurezza, sia per la sobrietà e la comodità.

Insomma stiamo parlando di una macchina con una cilindrata spropositata, dai consumi allucinanti, dalle emissioni elevatissime, pericolissima per gli scarsi livelli di sicurezza attiva e passiva, scomoda, enorme... Eppure è bellissima e piena di personalità. Nessuna auto di oggi, con tutti i suoi standard qualitativi, può vantare una cosa del genere.

Dopo questo lungo blabla, vediamo il modello della HW.


Questa versione non è malaccio: il sovraccarico di decorazioni stile "confederati" sulla carrozzeria (che magari burinisce altri modelli) in questo caso non è disprezzabile del tutto vista l'inclinazione naturale alla muscle car di questa auto. Il giallo della carrozzeria è abbastanza azzeccato. Buono il livello generale dei dettagli: il frontale è abbastanza curato.
I grossi cerchi sollevano notevolmente l'auto da terra, dando maggiore aspetto filante a questo modello.

Possiedo poi un'altra versione che ti sottopongo immediatamente.



Come puoi notare, pur essendo lo stesso modello, si tratta di una versione completamente diversa. Fa parte di quella serie che io chiamo "i musi neri": sono di solito versioni molto meno rifinite e cromate e che spesso presentano livelli di dettaglio più bassi rispetto alle altre versioni. Ci sono molti modelli che possono essere trovati in entrambe queste due diverse categorie e di solito i "musi neri" sono quelli più scrausi.

In questo caso però bisogna fare dei distinguo. E' vero che i particolari sono molto meno curati, ma questa versione possiede un suo fascino ed una sua originalità. Il nero sulla carrozzeria dona molto, i cerchioni sono ancora più grandi e con quelle cerchiature rosse ottengono un plus di aggressività che sulla Road Runner sta benissimo. E' molto filante ed elegante nella sua semplicità. Manca solo un po' di sabbia del deserto ed il gioco è fatto. Promossa a pieni voti...

Insomma sono due versioni molto interessanti di un modello da collezionare assolutamente. Non si tratta di pezzi rari, quindi comincia a sfrucolare negli espositori di HW per vedere se riesci a trovarli.

Dopo la grande sperticata sull'indole da muscle car della Road Runner, come faccio a dirti di non giocarci con la pista? Giocaci con prudenza, ti prego... Fallo per me...

In questo breve video ti puoi fare solo una pallida idea di cosa sia dal vero una Road Runer del 1970. Che macchina...

giovedì 21 aprile 2011

Willys Americar Coupè 1941

Caro Andreo,

eccoti qui un altro classico esempio di auto d'epoca che sembra fatta apposta per diventare una Hot Rod. Si tratta della Wyllis Coupè del 1941.

La Willys Overland Motors ha iniziato a costruire macchine nel 1937 e tra il 1941 ed il 1942 ha realizzato una serie di vetture denominate 441 e 442 rispettivamente della serie Americar. Il modello in questione è la versione coupè 2D (two doors - due porte) che, come già detto, è diventato poi una specie di cult-car per gli appassionati delle Hot Rods. Insomma si tratta di un vero e proprio gioiellino...

Vediamo le foto per capire che è successo alla versione della HW.


Diciamo che proprio malissimo non è. Il livello dei dettagli è sostanzialmente buono e le proporzioni complessive sono abbastanza corrette. L'assetto Hot Rod dona molto a questo esemplare: quindi diamo un OK ai cerchi, al bocchettone cromato in vera plastica che sporge dal cofano ed anche al colore arancione fuoco della carrozzeria.

Apprezzabile lo sforzo di mettere in evidenza i fanali anteriori, cosa che secondo me andrebbe fatta più spesso anche su altri modelli. Niente fiamme, niente teschi, niente pecette assurde, niente scarabocchi deturpanti e burini. Un lavoro dignitoso quindi.

A guardarla così, con quel nasone alla Barbara Straisand, quel sederone posteriore e quelle fattezze che la rendono simile alla 313 di Paperino, uno potrebbe anche sottovalutarla: invece, secondo me, si tratta di un esemplare interessante e di un certo pregio. Da collezionare quindi e mettere via anche se una giocatina con la tua pista ce la puoi anche fare. Ti supplico però di usare la massima attenzione...

Tempo di video.

martedì 19 aprile 2011

Mercury Cougar Eliminator 1969

Caro Andreo,

et voilà, un'altra Mercury. Questa volta si tratta della Mercury Cougar Eliminator del 1969.

Vettura non particolarmente nota dalle nostre parti e riecheggiante lo stile classico delle muscle car americane degli anni '60. In effetti talvolta si fa veramente fatica a distinguere queste macchine: sono tutte molto simili anzi piuttosto quasi-uguali. Questo rende queste macchine tutte piuttosto banalotte...

Stessa sorte capita quindi anche alle riproduzioni della HW che possono apparire un po' tutte simili e banali. Anche questa Murcury quindi potrebbe essere affetta da questo problemino.

Vediamo intanto le foto.


In linea generale, non si può dire che sia proprio malaccio. Certo, magari è un po' triste, però i dettagli sono discreti. L'allestimento mucle car gli potrebbe quasi donare: i cerchi sono OK e le pittate varie non sono esagerate. Passabili i vetri azzurri. Inspiegabile l'alettone posteriore azzurro fosforescente.

Modello quindi passabile nel complesso e degno della sufficienza piena. Ho trovato questo esemplare tempo fa e da un bel po' che almeno io non l'ho più incrociato. Ti consiglio di acquistarlo perchè, anche se non fa scintille nella tua collezione, mi sembra degno di essere preso.

Visto che siamo in procinto delle feste pasquali, ti concedo anche di giochicchiarci con la pista: con prudenza però! Mi raccomando.

Ed ora, il video su questo link

giovedì 14 aprile 2011

Chevrolet C10 pick up 1962

Caro Andreo,

ecco qua un altro classico furgone americano degli anni '60: lo Chevy C10 van del 1962. Si tratta di un veicolo molto famoso negli USA che non poteva mancare nel catalogo delle HW.

Il modello in questione è abbastanza particolare: innanzitutto è talmente basso che mi viene il dubbio che almeno l'esemplare in mio possesso sia leggermente "sfondato". Praticamente il paraurti struscia per terra: il che non è proprio bello...

Il colore della carrozzeria è a dir poco lugubre anche se la tetraggine viene un po' mitigata dall'effetto bicolore e dalla linea arancione sui fianchi. Questo effetto alleggerisce la linea generale del veicolo che di per sè appare come un discreto "scatolone".

I cerchioni ci possono anche stare visto l'allestimento Hot Rod generale. Bizzarro il surf: un piccolo dettaglio vintage molto anni '60




Le proporzioni generali sono abbastanza accettabili considerata la pesantezza complessiva del mezzo. Diciamo un esemplare accettabile in termini generali. Visto quanto sopra mi sembra chiaro che si tratta di un modello inutilizzabile per le tue pirotecniche piste: non cammina manco ammazzato... Lascia perdere: acquista e conserva.

Si tratta di un modello che si trova facilmente in circolazione: se lo vedi, compralo perchè la serie dei furgoni d'epoca è sempre molto interessante.

martedì 12 aprile 2011

Pontiac Grand Prix LE Coupe 1984

Caro Andreo,

qualche volta capitano, fra le varie Hot Wheels, dei veri e propri modelli con allestimenti "tuning" e sportiveggianti che, anche se proprio non mi fanno morire di gioia, appaiono abbastanza adeguati.

E' il caso di questa Pontiac Grand Prix LE Coupe del 1984. Certo se uno pensa alla versione originale, questo allestimento è forse un tantino pesantuccio: comunque il risultato è un esemplare di un certo interesse. La vettura originale in questione è e rimane un'auto elegante con un design tipico degli anni '8o, ma la versione predisposta dalla HW mantiene un certo grado di accettabilità.

Bando al blabla e vediamo le foto.



Come già detto, è un esemplare, diciamo così, sportivo. Veramente sembra una di quelle macchine che si usano nei car shows americani dove alla fine queste medesime macchine fanno una finaccia: schiacciate, sbattute da tutte le parti, tirate giù da una gru... Del resto, se ci fai caso, su una fiancata c'è scritto chiaramente "stunt car" e questo la dice lunga sul tipo di allestimento di questa HW.

Veniamo a noi. I dettagli non sono particolarmente elevati soprattutto nel frontale e nel retro. E che diamine! Vogliamo spendere qualche millesimo di centesimo per dare un'evidenziatina, che ne so, ai fari, ai paraurti o al radiatore? Perchè accontentarsi di questa colata di vernice davanti e dietro?

Il colore della carrozzeria non è tuttavia malvagio. Visto l'allestimento "stunt car" diciamo pure che i vetri gialli possono fare effetto: mi chiedo però un virtuale pilota cosa cavolo veda attraverso un parabrezza di un simile colore... Accettabili i cerchioni. Le "pecette" sono adeguate allo stile di questa versione: quindi possiamo considerarle passabili. Le proporzioni di questo esemplare non sono male soprattutto se si considerano quante altri esemplari sono stati rovinati da questa asimmetria: o troppo strette o troppo corte o troppo lunghe. Questa invece è Occappa. Strano...

Comunque un esemplare accettabile nel suo insieme.

Questo modello non è del tutto introvabile. Se ci perdi un po' di tempo capace che lo trovi. Facciamo a capirci: il fatto che ci sia scritto "stunt car" non ti autorizza a gettarla giù dai muretti o sbatterla in mezzo alla terra: insomma teniamola comunque con un certo riguardo...

In questa clip trovi la storia di tutte le versioni della Pontiac Grand Prix.

lunedì 11 aprile 2011

Chevrolet Bel Air 1957 Convertible

Caro Andreo,

visto che sono arrivati i primi caldi, parliamo oggi di una decappottabile. Esaminiamo oggi un modello apparentemente molto banale fra le HW: in questo caso, si tratta però di una versione abbastanza interessante. Affrontiamo infatti la Chevrolet Bel Air del 1957 convertible.

Si tratta di un'auto mitica perchè è stata uno dei simboli principali dei favolosi anni '50. La decappottabile è una vera icona. Devo dire poi che questa versione è decisamente diversa dalla standard che avevo commentato tempo fa.



Insomma, il livello generale non è niente male: i dettagli sono di fattura discreta, azzeccato il colore della carrozzeria (abbastanza vintage), i cerchioni sono così-così, ma hanno la cerchiatura bianca che non guasta Niente teschi, niente fiamme, niente vetri viola. Meno male. Buone le proporzioni complessive. Un esemplare mica male suvvia!

Modello trovato anni fa per puro caso e non più incontrato in giro. Raro? Non credo; comunque va tenuto da parte anche perchè, come tutte le convertibles, è piuttosto delicato. Da evitare di giocarci con la pista: non c'entra proprio niente...

E ora il solito video...


venerdì 8 aprile 2011

Ford Wagon Woodie 1937

Caro Andreo,

con questo post inauguriamo una nuova categoria di vetture ovvero le Woodie. Si tratta di auto particolari, costruite fra gli anni '30 e '50, che avevano la caratteristica di avere gran parte della carrozzeria realizzata in legno. Per questo si chiamano Woodie: dall'inglese "wood" cioè legno.

Le woodie sono autovetture molto particolari ed oggi molto ricercate dai collezionisti che sono disposti a spendere molti bigliettoni per averle. Per fortuna noialtri ci accontentiamo di queste modestissime riproduzioni e ce la possiamo cavare con pochi spiccioli. Certo non è la stessa cosa, ma le frustrazioni sono componenti essenziali dell'esistenza di ognuno di noi. Quindi: frustriamoci come possiamo!

Veniamo a noi. Per inaugurare questo filone dialettico ho deciso di scegliere questo interessante esemplare: una Ford Wagon Woodie del 1937.



Dunque, il modello in questione possiede alcune carattteristiche interessanti: discreto il livello dei dettagli, interessante l'effetto bicolore, i paraurti sono ben fatti, i cerchioni dorati ci possono stare. Decisamente meno buoni sono i vetri azzurrati (ma come si fa!!!), la pazzesca decorazione sul tetto (che mi sono rifiutato di fotografare), la parte in legno che è tanto, ma tanto di plastica e si vede tantissimo (avrebbero dovuto perderci due secondi di più per rifinirla un po' meglio: e che diamine!).

In linea generale si può dire però che sia un buon esemplare: onesto nella sua rurale schiettezza e semplicità. Belloccio, via...

Questo modello l'ho trovato ormai tempo addietro e non mi è più capitato sott'occhio. Non penso che sia un esemplare particolarmente raro. Comunque consiglio caldamente l'acquisto perchè fa la sua bella figura in una collezione di Hot Wheels degna di questo nome.

Di questa auto non ho trovato il video. Ho trovato questo relativo al modello del'40. Rende però l'idea circa le auto "woodie"...

martedì 5 aprile 2011

Ford Falcon XB 1973

Caro Andreo,

chiedo subito venia ai puristi e agli amanti accaniti sostenitori della muscle cars. Personalmente credo che l'auto più triste in assoluto sia la Ford Falcon, di qualsiasi tipo e qualsiasi annata. Francamente non so darmi una spiegazione per questa mia reazione (non a catena...), ma ogni volta che vedo od anche penso alla Ford Falcon m cala addosso una sorta di pesante cortina (non Ford Cortina) di tristezza e depressione pari solo a quella che mi può scuscitare la visione di una pessima rappresentazione dei "Pagliacci" di Leoncavallo.

Penso quindi che anche le riproduzioni (non in senso fisico-biologico ovvio...) di questa auto condividano, nella mia mente tarlata, la stessa, medesima, inesorabile sorte. Per tale ragione ritengo che la Ford Falcon XB del 1973 in questione sia uno dei modelli più tristi in mio possesso (assieme forse alla Chevy Nova del '66).

Osserviamo pertanto le foto...


Che ne pensi? Non provi anche tu una certa foscoliana tristezza nell'osservare questo modello? Il colore azzurrino, le insignificanti righe sul cofano: che tristezza!!

Guarda caso non ci sono teschi, fiamme, scritte roboanti: anche la HW non ha voluto infierire più di tanto. Forse potevano scriverci sopra: "Ricordati che devi morire" di savonaroliana memoria (frase che su un'auto non è proprio il massimo...).

Comunque il livello generale dei particolari non è malaccio. Bisogna riconoscere che non è proprio del tutto un cesso di esemplare. E' fatta benino con qualche dettagliuccio che non guasta. Modello trovato per caso totalmente isolato in un mucchio di banalità: mai più rivisto in circolazione. Vuoi vedere che magari è pure una rarità? Non credo proprio. Se ti capita di incrociarlo acquistalo e possibilmente mettilo via. Da tirare fuori ed esaminare solo in giornate di eccessiva euforia: così, tanto per ricordarci la finitezza e l'impermanenza dell'esistenza umana...

Credo che la Falcon XB sia stata una vettura destinata principalmente al mercato australiano: anche il tristissimo video che segue è infatti australiano.




Questo è meno triste...

venerdì 1 aprile 2011

Batmobile - Lincoln Futura 1955

Caro Andreo,

questo non è un pesce d'aprile. Oggi parliamo proprio della Batmobile ovvero l'automobile di Batman! Sembra una cosa da perfetti scemi, ma proprio da scemi-scemi non è (almeno non completamente).

Dunque. Cominciamo il nostro quotidiano delirio dall'inizio.

Quando tempo fa mi ritrovai fra le mani questo modello pensavo che fosse una vera e propria "fregnaccia" (tanto per usare un termine automobilistico): ero incerto se prederlo o ributtarlo in mezzo al mucchio infestato come sempre da esemplari assurdi e centinaia di migliaia di Charger e Mustang tutte uguali. Invece no: ho acquistato la Batmobile. Perchè. Beh, prima di tutto perchè quando ero piccino, come tanti altri ragazzini scemi della mia età, mi piacevano molto i supereroi della Marvel come l'Uomo Ragno (dalle nostre parti denominato "Ragnomo"), i Fantastici 4, Hulk, ed anche Batman con il suo ridicolisissimo amico (forse amante) Robin. Entrambi gironzolavano per Gotham City con la Batmobile che, nonostante le sue palesi assurde caratteristiche, appariva come un'auto di un certo qual interesse.

Insomma, ho preso questo modello per ragioni infantil-sentimentali e l'ho messo da parte. Alcuni mesi fa, mentre guardavo in TV un programma satellitare sulle automobili, salta fuori una puntata dedicata alle "rocket-car" degli anni '50. Santo cielo! che cosa allucinante: vengo a sapere, tanto per confermare la mia galattica ignoranza, che in quegli anni si diffuse negli USA una passeggera moda di auto il cui stile si rifaceva totalmente ai missili: in quegli anni infatti nascevano i programmi spaziali della NASA e insieme all'URSS partiva la corsa alla conquista illusoria dello spazio.

Tutto quindi assumeva lo stile "spaziale": elettrodomestici, arredamento, abbigliamento ed anche le auto (osserva il video più sotto...). Se alcuni modelli si contaminavano leggermente di questo stile (pensa alle pinne e a tutte le punte che avevano ad esempio le Cadillac negli anni '50) alcuni andarono desicamente oltre ogni limite.

Tra questi c'era la Lincoln Futura un prototipo mai entrato in produzione che, come altri prototipi del genere, sarebbe finito del dimenticatoio o nell'archivio dei freaks automobilistici. Ed invece la sorte della Lincoln Futura fu diverso proprio perchè diventò, dopo un piccolo restyling, la Batmobile.


Insomma, con la Batmobile rendiamo omaggio ad un'epoca ed ad uno stile che fugacemente ha contagiato anche le automobili: contemporaneamente ricordiamo la bizzarra Lincoln Futura con un certo tocco di nostalgia per l'arditezza del design ed per il grande ottimismo che si aveva in quegli anni per il futuro.

Se pensi al presente e a come sono anonime le auto di oggi...

E ora i video....


Questo sulla Batmobile è semplicemente fantastico....