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giovedì 20 ottobre 2011

Chevrolet Camaro 1969 convertible

Caro Andreo,

parlare della Camaro è come sfondare una porta aperta: ha senso fino ad un certo punto. E' un po' come parlare della Mustang: su queste macchine famosissime hanno scritto oceani di parole e commenti. Per cui non ha senso ingrossare il bacino imbrifero delle speculazioni mentali su una macchina arcinota come la Camaro. 

Nel caso di oggi, abbiamo a che fare con la Chevy Camaro del 1969 nella versione "convertible" ovvero decappottabile: una vettura ideale per gironzolare con il tettino aperto in campagna in questi giorni in cui piove a dirotto...

Passiamo ora alla disamina della riproduzione picciridda della Camaro oggetto del presente delirio.




Le proporzioni di 'sto modellino non sono malaccio, ma le solite ruote gigantesche lo rimpiccioliscono un pochetto. Il colore nero della carrozzeria sarebbe pure azzeccato anche perchè si presta su una vettura molto sportiva. Gli interni bianchi però, secondo me, "sbattono": viene fuori una specie di  effetto "cozza". Eh sì: sembra un piccolo monumentino al "Mitile Ignoto". I cerchi, anche se sono grandicci, sono però discreti: 5 razze rivestite in finto oro-platino-plasticoso. Il livello dei dettagli non è schifosissimo: luci di ingombro evidenziate, bocchettoni laterali, scritta "Camaro" in evidenza. Muso con griglia cromata ma con i soliti fari verniciati: peccato...

Un bel modello nel complesso, ma non è da delirio con grida di entusiasmo.

Facilmente reperibile, questo modello va raccattato perchè è una Camaro: non solo è del '69, ma è pure "convertible". Apri il tuo microportafoglio e caccia l'1,5 € richiesto per l'acquisto.

Come tutte le convertible, è un esemplare delicato: il parabrezza è delicato come un vetro di Murano. Non ci si gioca per nessun motivo...


La Camaro è sempre la CAMARO!

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