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lunedì 13 giugno 2011

Cadillac Custom (Eldorado) 1953 (pick up?)

Caro Andreo,

commentare una Cadillac è sempre un grandissimo piacere. Anche se si tratta di una Cadillac acquistata per la bella cifra di € 1.50 e predisposta in una versione un pochino bislacca, eh beh! è sempre un grandissimo piacere.

Eh sì prechè le Cadillac erano auto meravigliose in cui tutto era al massimo. Erano infatti il massimo in tutto: se pensi a come sono diventate oggi queste auto, si fa veramente fatica a trovare un nesso logico fra le Cadillac di ieri e quelle di oggi.

Quella che andiamo ad esaminare paranoicamente oggi, è una Cadillac del 1953 che la HW etichetta semplicemente come "Custom": credo, pena smentita, che si tratti di una Eldorado (auto fantastica...).

Il modello in questione è una specie di pick up: cosa secondo me un po' insolita per un'auto di extra-super-mega-lusso. E' come immaginare una Rolls Royce pick up: non riesco proprio ad immaginarmela. Questi presupposti potrebbero far scivolare il modello in esame nella categoria delle "machinestrane", ma personalmente non riesco a relegare una Cadillac fra le "machinestrane". No. Non ci riesco.

Vediamo in dettaglio il modello della HW.


Dunque a guardarla così direi che è un modello ben realizzato. Piuttosto azzeccato il colore della carrozzeria: un grigio azzurrino piuttosto elegante che ben si adatta ad una Cadillac. Niente pecette e scritte. Il livello dei dettagli è piuttosto buono: basta vedere il frontale con lo stemma della Cadillac ben in evidenza o con le prese d'aria laterali ben rifinite o con i fari ben evidenziati.
Buoni anche i cerchi e le proporzioni complessive del modello.

Il problema è che, passi per l'inverosimile pick up, ma sul vano di carico c'è un piccolo e buffo veicolo (la Hot Wheels spiega che si tratta di uno di quei trabiccoli per fare le corse in discesa) che non c'entra proprio niente. All fine sembra di vedere una lussuosissima Cadillac con un trattorino per tagliare l'erba sul cassone... Bah! Che roba...

Comunque si tratta di un bel modello, complessivamente ben fatto. Oltretutto si trova anche molto facilmente: quindi, essendo un Cadillac, bisogna averla nella propria collezione. Ah! A proposito: con una Cadillac del '53 non ci si gioca con la pista: almeno basta che io non lo so...


venerdì 10 giugno 2011

Ford Maverick Grabber 1971

Caro Andreo,

eccoti qui l'ennesimo esemplare di Hot Wheels da includere, secondo me, nel novero mestissimo delle "auto tristi". Andiamo pertanto a presentare la Ford Maverick Grabber del 1971. Si tratta di una vettura che non è che abbia proprio spopolato negli USA e che da noi è praticamente sconosciuta. Tuttavia rappresenta, bene o male, un esempio della vitalità dell'industria automobilistica americana di quegli anni che sfornava in continuazione modelli e macchine: di tutto questo oggi non c'è più traccia.

Se uno guarda l'auto originale c'è da dire che non ci troviamo di fronte ad un monumento di originalità: vettura piuttosto banale e priva di personalità. Siamo lontani anni luce dalla Mustang o dalla Gran Torino, se pensiamo alla Ford. Figuriamoci le Plymouth o le Dodge dell'epoca.

Se l'originale fa un po' sbadigliare, vediamo la riproduzione della HW.



Beh, insomma fa sbadigliare anche il modello della Hot wheels.

Niente di che. I dettagli sono così così, proporzioni occappa, il colore della carrozzeria (con il gioco bicolore con il nero) spezza un pochino la monotonia generale. Tuttavia si tratta di un esemplare onesto nella sua sprezzante noisità complessiva. Difficile fare degli appunti: del resto che colpa ha la HW se il modello in partenza è fatto così, voglio dire, così noioso? Forse potevano, una volta tanto, farne una versione "all'arrabbiata", ma secondo me sarebbe stata inverosimile.

Non è facile trovare un modellino che riproduca una Ford Maverick: credo che solo HW lo abbia fatto. Evidentemente ci vuole un coraggio non indifferente.

Un tempo si trovava facilmente questo esemplare: ora non più. Non credo che sia un pezzo da 90: pertanto datti da fare a trovarlo perchè, anche se non brilla di certo nella tua collezione, comunque è bene aggiungerlo.

Qui c'è lo spot della Maverick del 1970 parimenti noioso...



giovedì 9 giugno 2011

Oldsmobile 442 serie 1968

Caro Andreo,

eccoti qui la versione del 1968 della ganzissima Oldsmobile 442. Abbiamo esaminato in un post precedente la versione del '69. Questa devo dire che non è da meno. Anzi.

Si tratta di una classica muscle car americana della fine degli anni '60 con tutti i crismi ed i canoni che si convengono ad una muscle car straclassica: la linea, il motore iperbolico, la pressochè totale assenza di dotazioni di sicurezza, l'approssimazione costruttiva tipica delle auto americane (di ieri e di oggi). Eppure quest'auto, come le sue colleghe dell'epoca, avevano e mantengono tuttora un fascino particolare intatto.

E veniamo allora a noi ed esaminiamo il parto prodotto dalla HW relativamente a questo straclassico modello.




Ordunque: livello dei dettagli non elevatissimo, ma le proporzioni sembrano corrette. Azzeccato il colore della carrozzeria e le decorazioni adeguate e come colorazioni non deturpano più di tanto il modello. Anzi, lo rendono un bell'esemplare di muscle car. I cerchioni sono indovinati ed anche abbastanza gajarducci con il loro fascione rosso. Niente teschi, fiamme, scritte assurde, colori dei vetri viola o gialli. Insomma niente male, niente male.

Una Olds 442 ben fatta è sempre una 442 ben fatta e ti fa riappacificare con il mondo. Come ti ho già detto relativamente al modello del '69, non puoi non avere una Olds 442 del '68 nella tua cartuccera di HW. La devi avere. Questo esemplare l'ho trovato per caso qualche anno fa in mezzo al solito mare di HW inutili ed incollezionabili. Datti da fare quindi come puoi.

Ci vuoi proprio giocare con la tua minoica pista? Visto il modello (corre come un razzo...) ti posso pure dire di sì però con prudenza perchè è un esemplare delicato...


mercoledì 8 giugno 2011

Ford Torino Talladega 1969

Caro Andreo,

detto proprio sinceramente, sono stato incerto fino all'ultimo se inserire o meno questa Ford nel mestissimo elenco delle "auto tristi". Devo dire però che, in onore al nome che questa auto porta, ho dovuto rinunciare a codesta fortissima tentazione: una Ford Torino non può, per definizione, essere classificata come un'auto triste.

In questo risibile post stiamo (s)ragionando della Ford Torino Talladega del 1969: si tratta della versione sportivissima da competizione della più bonaria Ford Torino dell'epoca (attenzione con le battute perchè ci avviciniamo pericolosamente ad un modello di auto leggendario: qualche anno dopo - 1972 - uscì la Ford Gran Torino Sport - l'auto di Starsky & Hutch per intenderci).

La Ford Torino Talladega deve il suo nome al circuito di Tallaldega in Alabama ed infatti questa macchina venne progettata e costruita per correre nelle competizioni NASCAR. Venne infatti dotata di un motore potentissimo ed una linea filante (si fa per dire viste le dimensioni) con il suo caratteristico fastback. Dopo qualche successo, la Ford Torino Talladega venne surclassata puntualmente dalla Dodge Charger e dalla Plymouth Superbird (Forza Plymouth!!!): il colpo di grazia arrivò nel 1970 quando la NASCAR mise al bando queste versioni bomba di automobili e pose fine di fatto all'esistenza in vita della Ford Torino Talladega.

Di questa supercar furono realizzati 754 esemplari (compresi prototipi) tutti con gli stessi allestimenti e motori: unico optional il colore che poteva essere scelto fra il Wimbledon White (286 esemplari), il Royal Maroon (258 esemplari) o il Presidential Blue (199 esemplari). Pur essendo un'auto piuttosto rara (per via del numero molto limitato di auto prodotte) non è considerata una chicca da collezione: ecco che rispunta la lacrimuccia per l'"auto triste" (sob e strasob!)

La Hot Wheels, che io sappia, ha realizzato la riproduzione della Torino Talladega (in un numero spropositato di esemplari) in bianco ed in blu. Personalmente posseggo la versione della HW con la livrea Presidential Blue che vado subito a mostrarti.



Beh! Che dire? Il livello dei dettagli non è malaccio: apprezzo la scrittona Ford sul cofano per esempio o le frecce laterali ben evidenziate. Il colore della carrozzeria è molto simile all'originale: pur essendo una supercar non ha però burinate addosso che la renderebbero pacchianissima. Certo che però appare un tantino moscia. Comunque le proporzioni sono indovinate ed i cerchioni HW standard sembrano appropriati. Niente vetri colorati e buona riproduzione degli interni. Tutto sommato un lavoretto abbastanza ben fatto: più che sufficiente via!

Certo che di tristezza ne viene fuori tanta, ma, come ti ho detto più sopra, mi sono ripromesso di tenere questa Ford lontano dal novero delle "auto tristi" e quindi mantengo la mia promessa.

Questo modello è facilissimo da trovare soprattutto di colore bianco: questa versione blu è meno comune. Ti suggerisco di aggiungere questo esemplare alla tua collezione perchè, tra l'altro, è propedeutico alla Ford Gran Torino di cui sopra (che posseggo) che rimane una pietra angolare di una collezione di HW che si rispetti.

Giocare sulla tua Junghiana pista con questo modello è pressochè impossibile: pur essendo un bolide da corsa è talmente basso che struscia praticamente per terra in modo tale da quasi sfidare tutte le leggi di gravità e la stessa seconda legge della termodinamica (non c'entra nulla ma fa molto "da persona istruita").

Ed ora la Talladega dal vivo...

martedì 7 giugno 2011

Chevrolet Custom 1953

Caro Andreo,

eccoti qui un bel modello molto in stile anni '50 che fa una discreta figura nella tua collezione. Si tratta di una Chevy custom del 1953. La HW non fornisce altri dettagli, ma molto probabilmente si tratta della solita, immarcescente, inenarrabile, Bel Air.

Essendo un custom ci troviamo di fronte un modello decisamente classico. Eppure la HW è riuscita a tirare fuori una belva da corsa niente male (tutto sommato).




La Hotwheelizzazione di questo modello devo dire che non è stata poi una tragedia: molto indovinata la realizzazione della carrozzeria con l'effetto bicolore che fa tanto vintage. Il colore viola (mi tocca riconoscerlo) dà un certo stile a questa muscle car.

Il livello dei dettagli (non elevatissimo) è tuttavia accettabile: buoni i cerchi classici delle HW che in questo caso ci stanno benino. Niente vetri rossi o gialli: quindi sono OK. Il cofano motore trasparente? Discutibile, ma, per una volta, diamo un parere tutto sommato positivo a questa opzione dato che rende particolare questo modello. Insomma, per questa volta passi...

Alla fine si tratta di un modello interessante che passa al nostro esame con una sufficienza piena. Soprattutto il colore (bi) mi piace: molto anni '50.

Modello fino a poco tempo fa di facile reperimento: ora non mi pare più tanto. Se lo vedi acquistalo: un esemplare custom anni '50 ci sta sempre bene in una collezione di HW degna di questo nome.

A proposito: ci vuoi giocare con la tua Orwelliana pista? Occappa, ma solo nei giorni pari di settimane dispari a targhe alterne di mesi di 30 giorni di anni bisestili...

Che malinconia questi filmati pubblicitari d'epoca...

mercoledì 1 giugno 2011

Studebaker Avanti 1963

Caro Andreo,

Avanti, Avanti, sempre più Avanti.

Oggi discutiamo di un'auto a dir poco leggendaria che, anche se poco nota dalle nostre parti (siamo la patria della Panda...), rimane un'icona del mondo dei motori, un simbolo automobilistico, per me, senza pari.

Sto introducendo infatti la Studebaker Avanti del 1963: si tratta di un'auto decisamente innovativa per quei tempi sia da un punto tecnico che estetico. Una linea del tutto originale che rese questa macchina completamente diversa da tutte le altre. Ancor oggi fa una certa impressione per la sua linea che la rende tutto sommato attuale anche nel XXI secolo. E' quindi un'auto dal nome azzeccatissimo: era ed è ancora una machcina un passo Avanti a tutte le altre.

Dopo questo fiume di elogi e sperticamenti vari, vediamo un po' la HW cosa è riuscita a fare.


Visto che sono un fan sfegatato dell'Avanti, mi è parso giusto fare un bel po' di foto al modello in questione.




Bisogna premettere che la HW, consapevole del fatto che ci si trovava di fronte un veicolo a dir poco leggendario, ha provveduto con un'emissione nella categoria Teasure Hunts (la serie più prestigiosa) e nella Teasure Hunt$ (la serie più presigiosa di quella prestigiosa). Premetto che posseggo entrambe le versioni...

Il risultato finale è quindi nell'aspettativa generale: il livello dei dettagli è abbastanza alto e diventa notevole nella versione Teasure Hunt$ con alcuni particolari in più che non sono presenti nella versione Teasure Hunt (ad esempio il marchio Studebaker e la scritta "Avanti" come nell'originale). Indovinata la verniciatura della carrozzeria per entrambe le versioni. Buoni i cerchi nella versione Teasure Hunt e ottimi nella versione Teasure Hunt$. La versione T-Hunt$ presenta le gomme con i battistrada... Pure!

Insomma due bellissime versioni che alla fine ci fanno riappacificare con la HW per quegli orrori che ogni tanto scappano fuori...

Di seguito ti propino la foto del modello dell'Avanti nella versione Teasure Hunt$ che come puoi notare non ho tirato fuori dalla sua confezione.




Perchè ho lasciato questa Avanti nella sua scatola? Per due motivi: primo perchè ne avevo due e ho aperto praticamente quella meno pregiata per conservare quella migliore. Secondo: ciò mi permette di parlare dei metodi di collezionismo delle HW.

Infatti ci sono due modi per collezionare le HW: o dentro la confezione o "libere". Personalmente preferisco tirarle fuori dalle confezioni, ma, se osserverai in Internet, i collezionisti accaniti attribuiscono maggiore valore ai modelli intonsi dentro la loro confezione originale. Alcuni modelli in queste condizioni possono arrivare a valere qualche centinaio di Euro.

Credo però che il collezionismo non debba diventare una fissa paranoica. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di macchinette... E Santo Cielo! Che esagerazioni!

In chiusura. Inutile anche solo pensare di scaraventare giù per la tua Fichtiana pista casareccia un'Avanti... (Ecco la fissa...)