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giovedì 31 marzo 2011

Mercury Cougar 1967

Caro Andreo,

con questo post presentiamo un altro marchio storico dell'industria automobilistica americana: la Mercury. In particolare ci dedichiamo ad un modello molto famoso negli USA ovvero la Mercury Cougar del 1967.

Si tratta di un'auto dall'impronta molto sportiva che ricalca le orme della Ford Mustang. Questa macchina evoca in me particolari ricordi perchè quando ero piccolo mi regalarono un modellino della Cougar del '67 in morbida gomma (verde). Sicuramente tu non avrai nemmeno la più pallida idea dell'esistenza in passato delle automobiline di gomma morbida che probabilmente erano pericolisissime: magari i ragazzini se le masticavano o le inghiottivano. Forse la gomma era pure tossica: chi lo sa?!? Possedevo vari esemplari di auto di gomma: riocrdo in particolare una Chevy pick up (forse una Bel Air) del '53 azzurrina. Comunque nei primi anni '70 'ste macchine di gomma sono sparite dalla circolazione quasi forse a confermare la loro estrema pericolosità. Ovviamente la mia Cougar di gomma la conservo ancora gelosamente...

Comunque invece di perdere tempo in divagazioni varie, vediamo subito cosa è riuscita a fare la HW di questo modello.



Che dire? Non è proprio male anche se non ci si sono messi proprio di grandissimo impegno. Comunque non sono stati fatti grandissimi danni. Niente teschi e fiamme, niente decorazioni burine inutili, buona la scelta del colore della carrozzeria, azzeccata l'idea del tettino nero in finto-simil-vinile (che andava tanto di moda e a me - ragazzino - piaceva tantissimo), i cerchi sono accettabili. Buono il livello complessivo dei dettagli e le proporzioni generali. C'è un piccolo difettuccio sul muso: si è aperto un tantino il frontale sul lato destro. Proverò a dargli una strettina senza fare danni (spero). Altrimenti pazienza: chi se ne importa... Vabbè essere collezionisti di baggianate, ma essere degli psicopatici fissati questo no...

Insomma un esemplare discreto nel complesso che quindi ti consiglio di aggiungere alla tua collezione. Esemplare non particolarmente raro, ma da un po' non facilmente reperibile. Comunque tieni gli occhi aperti se ti capita a tiro...

E ora gli spot dell'epoca: sono della versione del 1968, ma più o meno siamo lì.






mercoledì 30 marzo 2011

Shelby Mustang GT500 - 1968

Caro Andreo,

con questo post rendiamo omaggio ad una delle maggiori icone del mondo automobilistico mondiale ed autentico protagonista del mondo delle Muscle Car: Carroll Shelby.

Shelby è arcinoto sia per il suo passato come pilota che come costruttore di automobili: in particolare deve essere ricordata la sua Cobra, un vero totem dell'automobilismo sportivo.

In primo luogo ti segnalo questo sito della Carroll Shelby Foundation dove troverai informazioni dettagliate sulla sua biografia e le sue attività filantropiche recenti.

Le sue automobili sono quindi leggendarie. Ho già citato la Cobra (di cui possiedo ovviamente l'esemplare della HW e che commenterò prossimamente), ma altrettanto note sono le sue GT350 e la GT 500.

Nel nostro caso, andiamo a commentare la Shelby Mustang GT500 del 1968: già dal nome si capisce che abbiamo a che fare con una super-elaborazione della classicissima Ford Mustang.


Appare evidente dalle mie mediocri foto che anche la HW si è trovata in uno stato che definirei di quasi soggezione di fronte all'originale Shelby GT 500. Insomma: vietato tassativamente rovinare o sputtanare il suddetto modello. Il risultato è quello che vedi: colori pressochè identici all'originale, niente fiamme o teschi, proporzioni sostanzialmente corrette, niente vetri viola o gialli o fucsia, cerchioni adeguati, buono il livello generale dei dettagli e dei particolari. C'è anche (riportato correttamente sulla fiancata) il Cobra, simbolo della Shelby. Forse il muso poteva essere un tantinello più curato. Comunque ci si può stare.

Nel complesso mi sento di poter dire che è un modello di discreta fattura: niente male veramente.

A questo punto mi sembra quasi superfluo sottolineare che DEVI possedere un esemplare Shelby. Non è rarissimo: quindi datti da fare a frugare e cercare nei mucchi di HW. Altrettanto superfluo è sottolineare l'impossibilità, direi quasi religiosa, ad un uso ludico di qualsivoglia specie: niente piste (anche se - è vero - l'originale è nata per le vere piste) o altri giocarelli che possano rovinare in qualche modo questo oggetto di culto e venerazione. In breve: si prende e si mette sottolio.

Inserisco questo video pubblicitario della nuova Shelby GT500: mi è molto piaciuta questa idea del confronto fra la GT 500 del '68 e la nuova. Bello ed emozionante. Santo cielo: che macchine... Il resto sono solo chiacchiere...








Ford Mustang Shelby Gt-500 1968 Commercial di cosworth91

martedì 29 marzo 2011

Dodge Charger 1971

Caro Andreo,

ooopss! Mi ero scordato della Dodge! Dopo un mare di post dedicato a questo e quello è ora il momento di parlare di uno dei modelli più classici fra le muscle car: la Dodge Charger (in questo caso) del 1971. Si tratta di un "must" che quindi non può mancare nella tua collezione.

La HW della Charger ha realizzato tantissime versioni di svariate annate: per cui bisogna fare attenzione e cercare di tenersi aggiornati cercando di evitare "doppioni" (visto che le variazioni di anno in anno possono essere anche minime...)

Comunque per noi non più proprio "ragazzini" la Dodge Charger è anche legata a ricordi televisivi: chi di noi non si ricorda del Generale Lee del telefilm Hazzard? Ovviamente era una Dodge Charger...

Ma veniamo a noi e cerchiamo di analizzare il modello in questione.


Complessivamente non è male come modello: il livello dei dettagli è buono, non ci sono sfregi burini sulla carrozzeria, relativamente appropriato il tipo di cerchi, colore buono, i vetri non sono viola... Insomma un risultato più che sufficiente: considerato quello che possono fare alla HW è un buon risultato. Niente male, niente male.

Direi che è un modello che devi avere assolutamente. Bisogna fare attenzione a cercarlo perchè come ti dicevo di Charger ce ne sono in giro tante: alcune più rare altre banalissime. Questo esemplare in particolare non è proprio rarissimo, ma bisogna cercarlo...

Andreo! Non ci vorrai mica giocare sulla pista con questa Charger! Se si rovinasse sarebbe un peccato! E che diamine...

E ora uno spot pubblicitario d'epoca...

mercoledì 23 marzo 2011

Buick Riviera 1964

Caro Andreo,

eccoci qui con l'ennesimo modello super classico di auto americana di una volta (con cui non ci puoi giocare...). Si tratta della Buick Riviera del 1964: un modello molto elegante e filante dagli ingombri ridottissimi e dai consumi parchi (ovviamente scherzo...)

Fortunatamente per noi collezionisti di queste piccole baggianate, questi modelli non bevono benzina e hanno tutti più o meno le stesse dimensioni: l'unico problema è che quando ne hai tante, ma veramente tante, non sai più dove metterle. Ma questo è un altro problema.

Non divaghiamo e veniamo al sodo (come dicono le uova...).





Il modello realizzato dalla HW è alla fin fine abbastanza sobrio: cosa strana per la HW, comunque apprezziamo il buon gusto una volta tanto. Il colore è abbastanza azzeccato perchè molte Riviera originali del 1964 avevano questo colore da gigantesco mandarino. Ci sono delle fiamme sul cofano, ma non sono troppo vistose per fortuna. Cerchioni poco vintage. I vetri viola sono una pugnalata nello stomaco. Il livello dei dettagli è discreto. Nel caso dell'esemplare in questione c'è qualche traccia di "smusata": evabbè, non si può avere tutto dalla vita.

In generale un buon esemplare, certamente da collezionare quando capita a tiro. Si trova abbastanza facilmente perchè periodicamente viene riproposto anche in colori diversi. Consiglio quindi di accattarlo.

Modello ingiocabile per la tua pista perchè bassissimo e non si muove. Lasciare quindi perdere e conservare sott'aceto.


Ed ora la pubblicità della Riviera dell'epoca...

lunedì 21 marzo 2011

Oldsmobile 442 serie 1969

Caro Andreo,

questo post è dedicato a chi ha sempre pensato che la Oldsmobile ha costruito solo delle paciose, sonnecchiose e pacioccone station wagon familiari (come la Vista Cruiser commentata precedentemente). Invece no: anche la Oldsmobile ha realizzato una muscle car che nel tempo è diventata un vero mito. Si tratta della Olds 442 (leggi Four-Four-Two): nel nostro caso esaminiamo la versione del 1969.

Si tratta insomma di un'auto leggendaria: non poteva sfuggire quindi all'attenzione della HW. Bisogna solo vedere se non l'hanno massacrata.


Mah! Che dire? Proprio male male non è. L'impianto generale e le proporzioni dell'auto ci sono. Fortunatamente non ci sono fiamme e teschi. C'è un grande "442" che alla fine può aiutare ad identificare l'auto: utile soprattutto a chi non ha dimestichezza con le famose muscle car americane.

Colore tutto sommato azzeccato, cerchioni esagerati, ma ci si può stare. Dettagli di buon livello. Fortunatamente i vetri non sono viola, verdi o gialli. In breve un esemplare dal voto più che sufficiente, una vera muscle car: e quando si ha a che fare con le HW vuol dire che è andata anche piuttosto bene!

Della Olds 442 la HW ha realizzato varie annate (che posseggo e commenterò quanto prima): questa l'ho trovata anni fa e non l'ho più ritrovata. Sicuramente non è un pezzo raro, ma la Olds 442 non può mancare nella tua collezione.

Purtroppo si presta bene all'uso sulle tue devastanti piste casarecce: che ti dico? Giocaci pure, ma con prudenza...

Ed ora il solito video: pubblicità della 442 ma del 1970. Dovrebbe andare più o meno bene lo stesso...

mercoledì 16 marzo 2011

Chevrolet Impala 1965

Caro Andreo,

eccoti qui un classico dei classici: la Chevrolet Impala del 1965. Un'automobile molto famosa negli USA che ha avuto evoluzioni ed elaborazioni di ogni tipo nel corso dei decenni. La HW la propone in molte varianti a secondo dell'annata. Questo è appunto il caso della versione 1965.




Nonostante vari tentativi da parte della HW di guastarla in qualche modo, il modello in questione è abbastanza dignitoso. Tutto sommato si salva l'impianto generale del modello.

I vetri viola continuano ad aggredire veicoli che non meriterebbero simili ferite: comunque pazienza. I cerchi d'oro sono forse un po' pacchianotti, ma passiamo anche questi. Il modello è forse troppo ribassato rispetto all'originale forse per dargli un aspetto sportivissimo che, secondo me, l'Impala non ha nè può avere. Le fiancate con le onde e le strane geometrie lasciano un tantino perplessi.

Per il resto, anche se i dettagli non fanno morire di goduria, il modello è accettabile. Certo dopo quello che ho scritto potresti dire: che rimane di buono? Non lo so... Beh, insomma, penso che sia proprio la macchina che è interessante di suo. Forse per questo riesce a sopportare anche questi piccoli "cali di stile".

Peccato che il mio modello abbia preso qualche "smusata" che ha arrecato qualche sverniciatura sul frontare: per il resto è OK.

Questo modello l'ho trovato molto tempo fa, ma non penso che si tratti di un esemplare raro e prezioso. Ogni tanto lo si rivede in giro. Consiglio pertanto l'acquisto.

Questione piste: caro Andreo, già dalle foto capisci che non ci puoi giocare con la pista. L'Impala in questione è bassissima e strascica da morire. Non scivola: non c'è niente da fare.


E ora questo video pubblicitario dell'intera gamma Chevrolet del 1965, tra cui - sul finale - lsi vede a nostra Impala. Interessante notare la presenza di molti divi delle serie TV americane dell'epoca. Che nostalgia!

lunedì 14 marzo 2011

Ford Custom Wagon 50's "8 Crate"

Caro Andreo,

oggi andiamo ad esaminare un modello che, in teoria, dovrebbe rientrare nel novero delle "machinestrane", ma che poi alla fine così "strana" non è.

Si tratta infatti di quella che la HW identifica come "8 Crate", ma che alla fine dovrebbe essere una classica station wagon della Ford degli anni '50.

Certo qualche tratto da "machinastrana" ci sarebbe. Osserviamo le foto innanzitutto.



In generale si tratta di un modello realizzato abbastanza bene: buona la scelta del "bicolore" su una macchina vintage degli anni 50. Certo i vetri viola fanno accapponare la pelle. Eppoi c'è un motore nel vano posteriore che non si sa bene che ci stia a fare o come ci sia finito. I soliti misteri della HW. I cerchi sono accettabili, anche se non sono il massimo. Il livello dei dettagli, discreto.

Non è certamente un pezzo raro. Ogni tanto salta fuori. Una wagon Ford degli anni '50 ci sta bene in una collezione decente: quindi se ti capita a tiro, acquista. Mi sembra fin troppo ovvio che non è un modello da giocarci, caro il mio Andreo, soprattutto nella tua allucinante pista: è bassissima e non scivola manco a calci. Lascia quindi perdere.

Secondo me, mi sbaglierò di sicuro, questo modello è una rielaborazione della Ford Ranch Wagon del 1956 e per questo motivo appesantisco questo post con questo nostalgicissimo video pubblicitario dell'epoca.

venerdì 11 marzo 2011

Pontiac Firebird 1977 (convertible) Trans Am "Bandit"

Caro Andreo,

il modello di cui andiamo ad elucubrare, in modo delirante e sciocco (come sempre), è oggi la Pontiac Firebird del 1977 Trans Am "Bandit". E' semplicemente un'auto leggendaria: non dico altro.

Protagonista del celebre film con Burt Reynolds "Smokey and the Bandit" alla fine quest'auto è stata appunto soprannominata "Bandit". Una Bomba...

Siccome poi tu sei un appassionato di modelli sportivi, magari da fiondare giù per le tue iperboliche ed iperboree piste, ho pensato di dedicare questo post a questo esemplare che è veramente molto sportivo.

La versione originale è veramente una bella macchina. La Bandit dovrebbe essere nera con finiture oro. Vediamo quello che sono riusciti a combinare i "creativi" della HW.

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Che dire?. Colori sgargianti, fiamme svampissime sulle fiancate, cerchioni belli grossi, particolari non molto evidenziati. Nonostante tutto rimane un bell'esemplare, secondo me. Anche se non è la riproduzione della Bandit perchè, come detto prima, la Bandit è nera non viola. Diciamo che, almeno da un punto di vista estetico, è la classica HW delle piste. Però come al solito io ti sconsiglio di farla precipitare giù dai tuoi precipizi: sarà pure una versione un po' burinella, ma questo non vuol dire che la si debba sverniciare o rovinare. Tienila con cura perchè è pur sempre una Pontiac Firebird, che diamine!

Non penso che si tratti di un modello rarissimo, ma questo esemplare, così malamente immortalato nelle mie tristissime foto, era un pezzo unico in mezzo al solito mare di Mustang, Chevelle, machinestrane, veicoli improbabili. Accattato questo, non mi è più capitato a tiro. Se lo vedi quindi compralo e, al limite, giocaci pure: poco e con molta prudenza.

Ed ora, il solito video (o' mare quant'è bello...)



Ecco la "Bandit" di Burt Reynolds

martedì 8 marzo 2011

Chevrolet Corvette 1958

Caro Andreo,

il modello in questione è molto interessante. Si tratta della Chevy Corvette del 1958. Un modello veramente "classico" nel mondo delle super sportive. In questo caso poi si parla di una versione "vecchiotta" che ha sempre il suo notevole fascino.

La HW ha fatto un lavoro così-così. E sottolineo così-così.




Certo non è proprio la fine del mondo. Però ci si può stare. Forse il colore della carrozzeria non è il massimo: troppo scuro. I dettagli già non sono proprio messi in evidenza. Con un colore simile non si vede e capisce più niente. Figuriamoci se si poteva fare a meno dei teschi! I cerchioni secondo me non c'entrano un fico secco. Troppo grossi e bruttozzi. Forse ci sarebbe stato meglio un tipo di cerchioni più "vintage". Gli interni poi! Sono color argento: manco fossero di peltro o di alluminio...

Mi domando sempre come sia possibile avere degli alti e bassi qualitativi nella realizzazione di questi modelli: talvolta (di rado ahimè) ti capitano esemplari veramente ben fatti e dai dettagli ben curati. Altre volte questi modelli sono così dozzinali che ti verrebbe voglia di sverniciarli e rifarli tutti daccapo. Perchè? Perchè?

Comunque, dopo lo sfogo, torniamo a noi. Insomma dall'elenco di elogi che ti ho fatto sembrerebbe che questo esemplare sia una vera e propria schifezza. E invece no, perchè la Corvette del '58 è talmente bella che, nonostante tutti gli sforzi messi in campo dalla HW, rimane sempre un pezzo degno di essere collezionato.

Questo esemplare l'ho trovato parecchi anni fa e da allora non l'ho più visto in circolazione. Se lo trovi, ti consiglio di prenderlo. Non dico che sia un pezzo raro, però non lo si trova così facilmente. Magari gli interni sono davvero d'argento: chi lo sa!

Ed ora un piccolo video (pubblicitario) sulla Corvette del '58. Almeno ti rendi conto di come avrebbe dovuto essere questo modello...

lunedì 7 marzo 2011

Ford Mustang 1968

Caro Andreo,

come ho avuto modo di scriverti in un'altra occasione (non mi ricordo più però...) le HW presentano alcuni veri e propri tormentoni. Si tratta di modelli che inflazionano i mucchi a livelli tali che di solito trovi circa un 80% di tormentoni e 20% di altri modelli. I tormentoni classici delle HW sono la Chevy Chevelle, la Camaro, la Dodge Charger e, tormentone dei tormentoni, la Ford Mustang.

Oggi proprio della Mustang andiamo a parlare. Modello di per sè sputtanatissimo fra le HW, viene somministrata in tutte le salse e tutte le versioni possibili di tutti gli anni immaginabili. E allora ti chiederai: perchè oggi tiramo fuori questa lagna della Mustang?

Dunque. Per prima cosa parliamo della Ford Mustang del 1968. Il modello di per sè presenta un certo interesse perchè comunque (suvvia riconosciamolo) si tratta di un'auto leggendaria.

Però di questo a te magari non importa nulla.

L'esemplare in questione, come potrai notare delle mie solite orribili foto, non è nemmeno un granchè: dettagli generici, tristezza generalizzata, demoralizzazione ben distribuita.

Eppure questo modello vale la pena collezionarlo. Perchè? Perchè la Ford Mustang 1968 fa parte delle "Sweet 16" ovvero i primi 16 modelli prodotti inizialmente dalla Hot Wheels appunto nel 1968,data in cui nasce la Hot Wheels della Mattel. Quindi anche se non è alla fine un granchè o un modello da lasciare con il fiato sospeso, non è male averlo nella propria collezione, diciamo per motivi "storici".




Torno a ripetere che non è proprio la fine del mondo: i dettagli sono modesti, il colore triste, le fiamme verdi fanno pensare alla combustione di biogas o biocombustibili o comunque alle energie rinnovabili (un controsenso su una Mustang), e chi più ne ha più ne metta.

Si tratta di un modello non proprio introvabile: qua e là, di tanto in tanto, capita che faccia capolino. Recentemente ne ho vista una versione bianca a strisciate rosse. Terribile.

Visto però quello che rappresenta, ti consiglio di accattarla. Certo ci sono versioni molto più ganze della Mustang, però insomma questa "Sweet 16" bisognerebbe avercela.

E ora un cretinissmo video su una cretinissima pubblicità della Ford Mustang del 1968. Però la dice lunga su come sia passato il tempo... Si vedono alla fine più facce idiote che l'automobile. Ma come si fa! Bah!